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Non si ferma la strage che conta ogni settimana 500 morti sulle strade europee: negli ultimi quattro anni non si registrano miglioramenti per la sicurezza stradale, e per la prima volta l’ETSC, l’European Trasport Safety Council – Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale -, non assegnerà ad alcun Paese il premio annuale per i progressi verso una mobilità responsabile.

Nel 2017 si contano in Europa 25.250 vittime per incidenti, una carneficina, con una riduzione di appena il 2 per cento rispetto all’anno precedente: per raggiungere l’obiettivo comunitario di dimezzamento del numero dei morti nel 2020 rispetto al 2010, sarebbe stato invece necessario un calo medio del 6,7% di decessi sulle strade ogni anno.

I dati sono contenuti nel dodicesimo Road Safety Perfomance Index Report, rapporto presentato il 20 giugno 2018 da ETSC e diffuso nel nostro Paese dall’ACI, membro del Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale. L’Italia, peraltro, non brilla nell’Unione Europea, segnando addirittura un aumento delle vittime dell’1,6% nel 2017, e per di più dopo un 2016 altrettanto negativo, con l’utilizzo improprio dei telefoni cellulari sempre più sotto accusa e causa di tantissime tragedie.

Di fronte a 500 morti sulle strade ogni sette giorni, i governi europei non possono non inserire tra i primi punti della loro agenda ogni sforzo possibile per migliorare in mesi, non in anni, la sicurezza della circolazione, con misure urgenti per arginare le principali cause di morte e lesioni gravi, a cominciare dall’eccesso di velocità, dalla guida in stato di ebbrezza, dalla distrazione per l’uso dei dispositivi vari, fino al mancato uso delle cinture di sicurezza.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Incidenti da Circolazione Stradale

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