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La Procura di Treviso ha già iscritto nel registro degli indagati un dirigente della casa di riposo “Tomitano e Boccassin” di Motta di Livenza, nel Trevigiano, dove lunedì 8 agosto un’anziana di 94 anni, Amelia De Marchi, non autosufficiente, è inspiegabilmente precipitata dalle scale con la carrozzina riportando gravissimi traumi e spirando poche ore dopo: com’è noto, il familiari della vittima si sono subito rivolti a Studio 3A per fare luce sulla tragedia e per appurare tutte le responsabilità.

L’ipotesi di reato ipotizzata al momento dal Pm Mara Giovanna De Donà, titolare del fascicolo aperto mercoledì 10 agosto sulla vicenda su segnalazione dell’Azienda Sanitaria, è quella di omicidio colposo. Certo, si tratta di un atto dovuto, per permettere di effettuare tutte le indagini del caso, ma è un chiaro segnale dell’estrema attenzione con la quale la Procura sta affrontando questo ennesimo, gravissimo incidente verificatosi in un hospice: per mertedì 16 agosto è stata disposta l’autopsia sulla salma della ultranovantenne e ne è stata richiesta la cartella clinica.

Il presidente dell’ente, Michelangelo Villalta, ha assicurato che la struttura è a norma e che quel giorno in quel padiglione erano in servizio anche più operatori rispetto agli standard previsti, continuando a parlare di “tragica fatalità”, ma una morte del genere non può chiaramente essere liquidata come tale. In particolare, non ci capisce come abbia potuto una novantaquattrenne costretta in sedia a rotelle volare giù dalla tromba delle scale e, quand’anche sia stata lei a muovere la carrozzina, dov’era l’inserviente che la stava accompagnando in giardino assieme ad altri ospiti e che ce l’aveva in custodia?

Tutte domande a cui  dovrà dare risposta la magistratura: i familiari dell’anziana si aspettano verità e giustizia.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Responsabilità della Pubblica Amministrazione

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