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Vittima del caso di “mala assicurazione” un agriturismo modenese a cui l’assicuratore ha proposto un prodotto, costo 2mila euro l’anno, che rischia di essere “carta straccia”

Fidandosi dell’assicuratore ha pagato quasi duemila euro l’anno per una polizza multi-rischi per aziende agricole che ora però, al momento del bisogno, “rischia” di essere carta straccia. Vittima dell’ennesimo caso di “mala assicurazione” il titolare del noto agriturismo “Il Feliceto” di Fanano, in provincia di Modena, una struttura a gestione familiare, in via Ca’ Zucchi, immersa nella splendida vallata di Ospitale che offre ai suoi tanti ospiti, oltre alle specialità tipiche delle produzioni e della cucina del luogo, diverse opportunità per godere della vita di montagna, quali percorsi trekking o per le mountain bike.

La società che lo gestisce è stata duramente colpita, il 10 agosto 2022, da un brutto incendio che ha devastato, nonostante l’intervento dei Vigili del Fuoco di Modena, un fabbricato in legno di circa 150 metri quadrati ad uso laboratorio-deposito: un danno ingente, di oltre settantamila euro come sarebbe stato poi accertato dalle perizie, perché, con l’edificio, è andata bruciata anche tutta la costosa attrezzatura che vi era contenuta tra cui decespugliatori, motoseghe, fresatrici, smerigliatrici, compressori, idropulitrici, gruppi elettrogeni, eccetera. Il rogo peraltro, come ipotizzato dai pompieri, si sarebbe originato per cause accidentali elettriche collegate proprio al mal funzionamento di uno di questi arnesi: la matrice dolosa è stata scartata fin da subito e dunque sull’episodio non è stata espletata, in quanto non necessaria, alcuna attività di polizia giudiziaria.

Circostanza, quest’ultima, hanno pensato i proprietari, che avrebbe semplificato di gran lunga il percorso per ottenere l’indennizzo: nella sventura, infatti, l’agriturismo aveva provvidenzialmente provveduto ad assicurare i suoi beni rivolgendosi ad un’agente di Vittoria Assicurazioni, che aveva proposto loro una polizza multi-rischi, incendio compreso, per la copertura completa delle attività agricole e la trasformazione dei prodotti compresi allevamenti e gli agriturismi; insomma, un’assicurazione “a pennello”, che infatti il titolare ha poi sottoscritto, per un premio annuo di complessivi 1.983 euro. Copertura regolarmente attiva nell’agosto 2022, così come il massimale stabilito era abbondantemente sufficiente per rifondere il danno.

Per essere assistito nell’iter risarcitorio il titolare, tramite l’Area manager Emilia Romagna dott.ssa Sara Donati, si è rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini che, oltre che di incidenti stradali, infortuni sul lavoro, casi di mala sanità, ecc., si occupa anche di incendi, anzi, dispone di un’apposita unità che segue dalla “A” alla “Z” i danneggiati, gestendo tutte le operazioni relative alla stima dei danni, anche con droni e le più moderne tecnologie per bypassare l’impossibilità di accedere materialmente ai luoghi colpiti, alle opere di bonifica e ripristino e al contraddittorio con i periti delle assicurazioni per addivenire alla firma del verbale di perizia sui danni e concertare la giusta somma da liquidare.

Attività espletate anche nello specifico, sia pure tra mille difficoltà collegate in particolare all’alluvione che la colpito la regione nel maggio 2023 e che ha assorbito per mesi il lavoro anche delle compagnie assicurative e dei loro periti. Ma quando, finalmente, si è arrivati a concordare con la controparte un danno accertato, al netto della cosiddetta sottoassicurazione, di circa cinquantamila euro, da Vittoria Assicurazioni, con lettera dello scorso febbraio, è arrivata la doccia fredda: “non ci è possibile procedere ad alcun indennizzo”. Motivo?  La compagnia giustifica il diniego per il fatto che sarebbe stato omesso di dichiarare in polizza che la società aveva subito un precedente incendio nel giugno 2021 e, soprattutto, che quel deposito andato a fuoco non risulterebbe coperto dal prodotto assicurativo sottoscritto, che esclude le strutture interamente in legno: l’assicurazione è prestata solo per i fabbricati realizzati in materiali incombustibili o in legno lamellare.

Ed è qui la “mala assicurazione” della vicenda perché il proprietario dell’agriturismo non solo aveva riferito dell’incendio pregresso all’assicuratore che gli ha proposto e poi fatto firmare la polizza in questione, ma gli aveva anche e soprattutto mostrato, in occasione del sopralluogo che questi aveva effettuato di persona, l’edificio poi andato in fiamme e tutte le altre strutture aziendali da assicurare, tra cui altri due immobili in legno, la stalla e l’abitazione del titolare: l’agente assicurativo sapeva quindi benissimo che si trattava di fabbricati lignei, ciò nonostante ha sottoposto al cliente, che si è fidato, un prodotto assicurativo che non lo garantiva e che l’assicurato ha pagato regolarmente, ed è solo l’ultimo dei casi sul genere.

E adesso? Studio3A continuerà comunque a premere su Vittoria Assicurazioni per ottenere il risarcimento, che si ritiene in ogni caso dovuto quanto meno per l’attrezzatura contenuta nel deposito, confidando che la compagnia si assuma la responsabilità per la condotta poco “professionale”, un eufemismo, del proprio agente: viceversa ci si rivarrà direttamente su quest’ultimo con ogni mezzo, anche attraverso un’azione legale se necessario, per garantire il dovuto indennizzo all’azienda.

Caso seguito da:

Dott.ssa Sara Donati

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Categoria:

Incendi

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