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Droni come le auto. Il 15 novembre 2019 l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha pubblicato la terza edizione del regolamento Enac che prevede l’obbligo, a decorrere dal 15 dicembre 2019, di assicurare tutti quanti i droni, sia se si vola per hobby sia per lavoro.

 

L’art. 32 del nuovo regolamento

Ecco, testualmente, quanto viene prescritto dall’art. 32. “Gli operatori di Sapr (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, ndr) impiegati per uso professionale, indipendentemente dal peso, e gli operatori e/o i proprietari di Apr (Aeromobile a Pilotaggio Remoto, ndr) di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative hanno l’obbligo di registrarsi sul portale D-Flighe.

Inoltre “la capacità dell’operatore del Sapr di rispettare gli obblighi derivanti dal Regolamento viene attestata dall’Enac mediante il rilascio di un’autorizzazione nei casi di operazioni specializzate critiche».

E infine, “non è consentito condurre operazioni con un Sapr se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi adeguata allo scopo”.

Si tratta di una novità di rilevo anche perché ormai il mondo dei droni è tutt’altro che di nicchia, con crescite di mercato abbondantemente in doppia cifra: si stima che nella sola regione Lazio gli utilizzatori siano oltre diecimila.

 

I droni a uso ricreativo non avevano l’obbligo di essere assicurati

L’Italia finora era uno dei pochi Paesi al mondo a presentare un’inspiegabile anomalia, un vuoto legislativo a causa del quale si poteva praticare il volo ricreativo anche con aggeggi pesanti oltre 25 kg – e quindi, con estremo pericolo in caso di guasto e caduta – senza copertura assicurativa obbligatoria. Fino a oggi si era obbligati ad assicurare solo i droni che volavano per lavoro (i cosiddetti SAPR).

I droni che volavano per hobby erano invece considerati aeromodelli, e l’assicurazione non era obbligatoria, ma solo fortemente consigliata.

 

Cosa cambia dal 15 dicembre

Ora di cambia, legge uguale per tutto. Dal 15 dicembre tutti i droni che possono fare volo automatico (ad esempio con funzioni tipo Follow Me, Return to Home, modi di volo intelligente, rotte GPS) dovranno essere obbligatoriamente assicurati senz’alcuna distinzione.

Anche la dicitura “volo automatico” è una novità del regolamento Enac, in quello precedente infatti si parlava solo di  volo autonomo“, che è tecnicamente precluso ai droni commerciali: il volo autonomo lo faranno i futuri droni di Amazon, che porteranno pacchetti guidati solo dal computer di bordo, mentre invece il volo automatico lo fanno tutti i droni comunemente intesi. Che diventano SAPR, quindi, e non più aeromodelli.

Una decisione assunta dall’Enac anche a fronte della constatazione che anche l’uso ricreativo ha cagionato danni come quello professionale, ad esempio al patrimonio storico e architettonico: l’elenco, al riguardo, è bello lungo e ha riguardato anche aeroporti, treni, perfino la Casa Bianca.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Responsabilità della Pubblica Amministrazione

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