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Hai subito un danno, hai seguito l’iter previsto, ma l’assicurazione non paga o ritarda senza fornire spiegazioni convincenti. Cosa fare in questi casi? È importante sapere che esistono strumenti concreti per ottenere giustizia, far valere i propri diritti e, se necessario, intraprendere azioni legali con il supporto di professionisti specializzati.

 

Controlla le clausole del contratto assicurativo

Uno dei motivi più frequenti per cui una compagnia rifiuta il pagamento è la presenza di clausole contrattuali limitative o poco chiare. Alcuni contratti contengono esclusioni, franchigie o condizioni particolari che possono influire sulla liquidazione del danno. È fondamentale leggere attentamente il contratto e, se necessario, farsi assistere da un legale per interpretarlo correttamente.

Importante: spesso le compagnie fanno leva sull’ambiguità dei termini assicurativi per giustificare un rifiuto. Un’analisi tecnica del contratto può ribaltare la situazione.

 

Diffida formale: lo strumento per sollecitare il pagamento

Se la compagnia tace o continua a rinviare il pagamento senza motivazioni valide, è possibile inviare una diffida formale a mezzo PEC o raccomandata A/R, nella quale si richiede il pagamento entro un termine specifico (es. 15 giorni), pena l’avvio di un’azione legale.

La diffida rappresenta un atto ufficiale e può spingere la compagnia a rivalutare la propria posizione, evitando il contenzioso. In molti casi, già questo passaggio produce risultati concreti.

La valutazione del danno: perizia tecnica e medico-legale

Nel caso di danni materiali complessi o lesioni fisiche, è consigliabile affidarsi a periti indipendenti o medici legali che possano certificare l’entità del danno in modo oggettivo. Le compagnie assicurative tendono a sottostimare i danni o a utilizzare perizie di parte. Una valutazione autonoma consente di avere una base solida per contestare eventuali offerte insufficienti o negazioni ingiustificate.

Studio3A, ad esempio, dispone di una rete di professionisti, tra cui ingegneri cinematici, periti, medici legali, che collaborano per tutelare gli interessi dei danneggiati in modo completo.

 

Conciliazione, arbitrato e mediazione: alternative al tribunale

Quando la trattativa con l’assicurazione non dà esito positivo, prima di ricorrere al giudice è possibile avvalersi di strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, come:

  • Conciliazione paritetica: disponibile con alcune compagnie, consente di trovare un accordo extragiudiziale in tempi rapidi.
  • Mediazione obbligatoria: per le controversie civili in materia assicurativa, la legge prevede il tentativo di mediazione prima di poter agire in giudizio.
  • Arbitrato assicurativo: previsto da alcuni contratti, può essere un modo per risolvere il contenzioso attraverso un arbitro neutrale.

Questi strumenti, se ben gestiti, possono accorciare i tempi e ridurre i costi.

Quando è necessario agire in giudizio

Se tutti i tentativi stragiudiziali falliscono, l’azione legale diventa inevitabile. Il codice civile, all’art. 1218 e seguenti, tutela il diritto al risarcimento del danno in caso di inadempimento contrattuale. In sede giudiziaria, è possibile ottenere non solo il risarcimento originario, ma anche interessi, rivalutazione monetaria e spese legali, se la compagnia è riconosciuta inadempiente.

Un avvocato esperto in diritto assicurativo, meglio ancora se supportato da una struttura multidisciplinare come Studio3A, può gestire ogni fase del procedimento e ottenere un risultato efficace.

 

Quando l’assicurazione abusa della propria posizione

L’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) vigila sul comportamento delle compagnie e tutela i diritti degli assicurati. In presenza di pratiche scorrette, ritardi sistematici o dinieghi pretestuosi, è possibile presentare un reclamo formale. Questo non comporta un risarcimento diretto, ma può spingere l’autorità a intervenire sanzionando la compagnia o imponendole correttivi.

Inoltre, l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) può agire in caso di pratiche commerciali scorrette o ingannevoli.

Affidarsi a un partner esperto: Studio3A-Valore S.p.A.

Navigare il mondo delle assicurazioni da soli è complicato. Tempi lunghi, linguaggio tecnico, perizie contestate e trattative estenuanti mettono a dura prova anche i più preparati. Studio3A-Valore S.p.A. si occupa esclusivamente di tutelare i diritti delle persone danneggiate, senza anticipi e senza rischi economici per il cliente.

I nostri punti di forza:

  • Analisi giuridica gratuita del caso;
  • Perizie tecniche e medico-legali;
  • Negoziazione con le compagnie assicurative;
  • Azione legale con copertura totale delle spese.

 

I casi più comuni in cui l’assicurazione rifiuta il pagamento

Capire perché l’assicurazione non paga è fondamentale per sapere come reagire. I rifiuti più frequenti si verificano in situazioni come:

  • Presunta responsabilità esclusiva dell’assicurato;
  • Mancanza di testimoni o prove documentali;
  • Dichiarazioni ritenute incomplete o incoerenti rispetto al sinistro;
  • Mancata denuncia nei termini previsti (di solito 3 o 5 giorni);
  • Violazione di obblighi contrattuali, ad esempio guida in stato di ebbrezza o senza patente valida.

In tutti questi casi è fondamentale verificare che la compagnia non stia cercando di scaricare il rischio sull’assicurato per ridurre i propri esborsi. Con il supporto legale adeguato, è spesso possibile contestare efficacemente tali argomentazioni.

 

La centralità della prova: cosa raccogliere dopo un sinistro

Nel mondo assicurativo, la prova del danno e della responsabilità è tutto. Ogni dettaglio può fare la differenza tra un rimborso pieno e un diniego. Ecco cosa documentare fin da subito:

  • Fotografie dettagliate del danno e del luogo del sinistro;
  • Eventuali filmati di videosorveglianza o dashcam;
  • Dati anagrafici dei testimoni oculari;
  • Verbali di polizia o carabinieri;
  • Referti medici, certificati di pronto soccorso, prescrizioni.

Spesso i danneggiati trascurano l’importanza di questi elementi, affidandosi unicamente al racconto verbale. Studio3A supporta i propri assistiti anche in fase istruttoria, per costruire un dossier solido sin dall’inizio.

 

La perizia assicurativa: si può contestare?

Quando la compagnia manda il proprio perito, può succedere che la stima del danno sia troppo bassa o non corrisponda alla realtà. È importante sapere che:

  • La perizia non è vincolante per il danneggiato;
  • È possibile chiedere una perizia di parte indipendente;
  • In caso di divergenza tra le parti, è prevista la perizia contrattuale collegiale, come indicato in molte polizze (clausola “perizia a tre”).

Contro una valutazione tecnica sottostimata, è utile agire con dati concreti, comparazioni di mercato e valutazioni professionali indipendenti.

 

I danni morali e biologici: come vengono riconosciuti

In caso di sinistro con lesioni personali, è possibile chiedere anche il risarcimento del danno biologico (perdita dell’integrità psicofisica) e del danno morale (sofferenza interiore). La loro quantificazione è spesso soggettiva e contestata dalle compagnie. È fondamentale:

  • Farsi visitare da un medico legale esperto;
  • Richiedere la tabella di valutazione del danno (ex art. 139 del Codice delle Assicurazioni);
  • Considerare eventuali invalidità temporanee o permanenti.

Studio3A lavora da anni a fianco di medici legali per ottenere riconoscimenti corretti e proporzionati, anche in caso di micropermanenti, infortuni lievi o colpi di frusta.

 

Polizze vita, infortuni e assicurazioni private: regole diverse

Il tema del rifiuto di pagamento non riguarda solo l’RC Auto, ma anche:

  • Assicurazioni sulla vita: in caso di decesso, la compagnia può rifiutare il pagamento al beneficiario per presunte omissioni nelle dichiarazioni iniziali;
  • Polizze infortuni: il risarcimento può essere negato se l’infortunio è ritenuto non coperto o già esistente;
  • Assicurazioni casa, incendio, furto: spesso soggette a interpretazioni restrittive sulle cause e dinamiche dell’evento.

Ogni tipologia di polizza ha termini, prescrizioni e clausole specifiche. Conoscere le differenze e le implicazioni legali è essenziale per difendersi da un diniego ingiusto.

 

Prescrizione e decadenza: non aspettare troppo

Anche se si ha ragione, aspettare troppo tempo può pregiudicare ogni diritto al risarcimento. Ecco alcune scadenze importanti:

  • 2 anni per le assicurazioni RC Auto (ex art. 2952 c.c.);
  • 1 anno per polizze contro infortuni o malattie;
  • 10 anni in caso di responsabilità extracontrattuale accertata con sentenza.

In alcuni casi la compagnia può invocare la decadenza per la denuncia tardiva del sinistro. È quindi essenziale agire con tempestività e conservare sempre ricevute e prove di invio delle comunicazioni.

Nel complesso panorama del diritto assicurativo, il cittadino da solo si trova spesso in posizione di svantaggio. Tra clausole tecniche, tempi lunghi, valutazioni di parte e ostacoli procedurali, ottenere un risarcimento equo può sembrare impossibile. Ma non deve esserlo per forza.

Studio3A-Valore S.p.A. nasce proprio con questo obiettivo: mettere le persone al centro, affiancandole con competenza e determinazione per far valere ogni diritto negato.

Affidati a chi ha esperienza, risorse e una missione chiara: trasformare le ingiustizie in risarcimenti concreti.

Scritto da:

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Emanuele Musollini

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Categoria:

Consulenze Legali

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