Anche quest’estate la cronaca ha dovuto registrare diverse, assurde tragedie di bimbi dimenticati sui sedili dell’auto e rimasti per ore sotto il sole, con conseguenze letali. Ora però, per scongiurare il ripetersi di questi drammi, si sta muovendo anche il legislatore e le nuove tecnologie faranno il resto.
Tra le novità del testo di riforma del codice della strada, attualmente all’esame della commissione Trasporti della Camera, oltre ad una stretta sull'(ab)uso dei telefonini alla guida, il provvedimento prevede anche di inserire, al termine del primo comma dell’art. 172 del Cds, dedicato all’uso delle cinture di sicurezza e ai sistemi di ritenuta, l’obbligo di dotarsi e utilizzare dispositivi anti-abbandono per il conducente del veicolo, “qualora abbia tra i passeggeri un bambino di statura inferiore a 1,5 metri“.
In sostanza, un dispositivo capace di ricordare ai passeggeri ed al conducente la presenza del bambino in auto. Si tratta di una novità per la quale si sono mosse, negli anni passati, diverse associazioni consumatori, finora però rimasta inattuata, che invece servirebbe a prevenire queste morti assurde ed evitabili di bambini, causate dalla cosiddetta amnesia dissociativa o “Sindrome del bambino dimenticato”.
Per il dispositivo potrebbe essere scelto un brevetto italiano, premiato dal CNR, messo a punto da un gruppo di studenti di un istituto tecnico di Bibbiena: un apparecchio capace di segnalare la presenza del bambino nel seggiolino posto nell’abitacolo quando il motore si spegne e si chiude la portiera, da utilizzare anche nel caso di animali, anche loro spesso vittime di queste mortali dimenticanze da parte dei proprietari.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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