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Quarantamila denunce di infortunio da parte degli studenti nel 2021 e altre 11mila degli insegnanti.

Sono numeri che fanno riflettere sulle condizioni e sugli standard di sicurezza negli istituti scolastici quelli diffusi dall’Inail nel Dossier Scuola pubblicato il 22 novembre 2022 in occasione della Giornata nazionale dedicata appunto alla sicurezza nelle scuole, istituita per ricordare l’anniversario del crollo, avvenuto nel 2008, al liceo Darwin di Rivoli, in provincia di Torino, in cui perse la vita lo studente Vito Scafidi.

 

Nel 2021 40mila denunce di infortunio fra gli studenti, in metto aumento sul 2020

Il Dossier riassume i vari progetti formativi realizzati dall’Istituto nel corso dell’anno precedente, il 2021, in tema di prevenzione e salute e fornisce anche i dati sugli infortuni denunciati dagli studenti delle scuole pubbliche statali, da cui emerge come la progressiva riapertura delle scuole dopo la sospensione delle attività didattiche in presenza per diversi mesi del 2020, a causa della pandemia, abbia contribuito ad aumentare in maniera importante il complesso delle denunce registrate. Nel 2021, infatti, sono state presentate complessivamente 40mila denunce, con un incremento del 69,9% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Il fenomeno per genere e area territoriale

L’aumento delle denunce nel complesso, rispetto al 2020, è il risultato di tendenze diverse a livello di genere. Infatti, gli infortuni occorsi agli studenti maschi hanno rappresentato la maggioranza dei casi con il 57,9% del totale e, rispetto all’anno precedente, l’aumento registrato è stato del 74,2% contro il 64,4% delle studentesse.

Il numero maggiore di denunce (14.695) è concentrato nelle regioni del Nord-ovest, seguite da Nord-est (11.547), Centro (7.144), Sud (4.196) e Isole (2.418). E’ il Nord-ovest a registrare l’incremento più importante con l’86,3% in più rispetto al 2020. Seguono il Nord-est con il 79,3%, il Centro con il 61,7%, le Isole con 52,2% ed il Sud con 31,0%.

La natura delle lesioni

Per quanto riguarda la natura delle lesioni, i dati relativi agli infortuni accertati positivamente mostrano una prevalenza di lussazioni, distorsioni e distrazioni (36,7% del totale), seguite dalle fratture (33,6%), le contusioni (26,4%), e le ferite (2,9%), mentre tra le sedi delle lesioni prevalgono gli arti superiori (52,4% del totale), seguiti da arti inferiori (38,6%), testa (4,3%), torace ed organi interni (3,3%) e colonna vertebrale (1,4%).

 

Anche gli insegnanti nel 2021 hanno denunciato 11mila infortuni

Ma a questi 40mila infortuni vanno poi aggiunti quelli occorsi agli insegnanti delle scuole pubbliche statali, per i quali vale lo stesso ragionamento: effetti dell’alleggerimento delle misure di contenimento hanno portato ad una forte ripresa del numero complessivo delle denunce con proporzioni analoghe rispetto a quanto registrato per gli studenti. Con 11.002 denunce, si registra un aumento del 64,6% rispetto al 2020, anno in cui era stata, invece, osservata una diminuzione del 51,5% in confronto al 2019. Nella maggior parte dei casi (86,8%) le denunce riguardano infortuni occorsi a insegnanti di genere femminile, in aumento del 69,1% rispetto al 2020. Anche tra i maschi il numero di denunce è in crescita, ma la variazione rispetto al 2020 è pari al +40,3%.

Il maggior numero di casi (2.746) si concentra nelle regioni del Nord-est, seguite Nord-ovest (2.526), dal Centro (2.293), dal Sud (2.226) e dalle Isole (1.211). Rispetto al 2020, tutte le macro-regioni hanno registrato un forte incremento. L’oscillazione più importante si è rilevata al Nord-est (+90,2%), seguito dal Sud (+62,1%), dal Centro (+60,3%), dal Nord-ovest (+57,3%) e le Isole (+45,9%).

Per quanto riguarda la natura delle lesioni, i dati relativi agli infortuni accertati positivamente mostrano una prevalenza di contusioni (36,7% del totale), seguite dalle lussazioni, distorsioni e distrazioni (34,1%), fratture (24,4%) e ferite (3,3%), mentre tra le sedi delle lesioni prevalgono gli arti inferiori (38,9% del totale), seguiti da arti superiori (20,5%), colonna vertebrale (16,8%), testa (13,7%) e torace ed organi interni (10,1%).

Scritto da:

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Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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