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Protagonista del caso di mala assicurazione un esercente di Arezzo con l’attività nel Perugino: il gruppo bancario non onora la polizza infortuni e il risarcimento dovuto

Per evitare un animale selvatico che gli attraversa all’improvviso la strada finisce nella scarpata con una Limousine e si fa parecchio male, oltre agli ingenti danni materiali alla vettura di lusso, ma una compagnia di assicurazione, Cattolica, attraverso l’Agenzia di Bastia Umbra, lo ha già risarcito dei danni fisici, l’altra, Intesa San Paolo, no, non risponde nemmeno. E’ una condotta inconcepibile e non degna di uno dei più importanti gruppi bancari, non solo italiani ma europei, quella tenuta dall’istituto nei confronti di un proprio assicurato che ormai più di un anno fa, il 4 luglio 2021, è rimasto coinvolto in una rovinosa uscita di strada. 

L’automobilista, un cinquantatreenne residente ad Arezzo e titolare di un noto locale notturno nel Perugino, per motivi commerciali legati alla sua attività utilizzava una costosa Lincoln Towncar, regolarmente noleggiata, e quel mattino, poco dopo le 5, dopo essere stato in giro tutta la notte per pubblicizzare il suo locale, stava rientrando e percorreva il Raccordo Autostradale 06, la Superstrada Siena-Perugia, in direzione Perugia, quando, al km 35+790, in località Torricella di Magione (PG), è accaduto il sinistro. L’esercente ha trovato una deviazione stradale per lavori che gli imponeva di entrare in una galleria nel senso opposto e a questa imprevista “variante” si è immediatamente aggiunta una “turbativa” ben più insidiosa rappresentata da un animale striato, probabilmente un grosso istrice, che gli ha attraversato all’improvviso la strada. Istintivamente, l’uomo ha frenato bruscamente per evitare l’impatto ma così facendo ha perso il controllo della sua vettura, che prima ha impattato su alcuni new-jersey e poi è finita contro il guardrail che però, essendo particolarmente basso e già piegato e danneggiato, non ha trattenuto il veicolo, che è piombato giù nella scarpata sottostante. 

Il conducente si è miracolosamente salvato, ma ha riportato traumi importanti tra cui la frattura di due vertebre, rischiando anche di restare paralizzato: è stato trasportato d’urgenza in ospedale a Perugia, è rimasto ricoverato per dieci giorni, ha subìto un delicato intervento chirurgico di stabilizzazione vertebrale strumentata con l’inserimento di una placca al titanio fissata con viti, ha dovuto affrontare un lungo percorso riabilitativo e non tornerà più come prima, gli è comunque residuata una invalidità permanente non di poco conto. 

Per fortuna il cinquantatreenne, considerata anche la sua attività, aveva stipulato due polizze infortuni personali, pagando anche parecchi euro di premio all’anno, e quindi, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini, si è rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, per essere seguito nell’iter indennitario. Una delle due compagnie assicurative in questione dopo pochi mesi gli aveva già liquidato il danno fisico, quantificato in diverse decine di migliaia di euro; Banca Intesa invece no. 

La polizza XME Protezione stipulata con il gruppo bancario copre praticamente tutto, è una delle cosiddette “assicurazioni ombrello”, e pertanto il danneggiato, avendo regolarmente pagato e pure rinnovato il contratto, ha pieno diritto all’indennizzo previsto. Il problema è che, nonostante una sfilza infinita di solleciti da parte di Studio3A, Intesa dopo mesi non ha mai riscontrato una sola domanda, anche solo per formulare un’offerta di indennizzo. Un atteggiamento sconcertante: per il momento ci procederà con un formale reclamo all’Ivass, l’Istituto di Vigilanza del settore, auspicando che non si debba arrivare anche alle vie legali.

Caso seguito da:

Matteo Cesarini

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale Press

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