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L’emergenza non è ancora cessata, ma sono abbastanza confortanti gli ultimi dati sui contagi sul lavoro da Covid-19 resi noti dall’Inail il 23 luglio 2021 nell’ambito del report mensile, il diciottesimo, aggiornato al 30 giugno 2021. L’effetto della campagna vaccinale è indubbio perché i casi rilevati nell’ultimo mese rappresentano il minimo storico.

 

“Solo” 157 contagi sul lavoro nel mese di giugno 2021

Più precisamente, il monitoraggio ha rilevato 176.925 denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 segnalate all’Istituto dall’inizio dell’epidemia, oltre un quinto del totale delle denunce pervenute da gennaio 2020 e pari a una incidenza del 4,2% rispetto al complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità alla stessa data.

Rispetto al monitoraggio del 31 maggio 2021 (175.323 denunce) i casi in più sono 1.602 (+0,9%), di cui però soltanto 157 riferiti a giugno: gli altri sono relativi 227 a maggio, 236 ad aprile, 234 a marzo, 135 a febbraio e 169 a gennaio 2021, mentre i restanti sono riferiti all’anno 2020 (il consolidamento dei dati permette di acquisire informazioni non disponibili nelle rilevazioni precedenti).

Da inizio pandemia al 30 giugno 2021, le denunce si sono concentrate nei mesi di novembre (22,7%), marzo (16,2%), dicembre (14,5%), ottobre (14,1%) e aprile (10,4%) del 2020. Da febbraio di quest’anno il fenomeno è in significativa discesa e, se si escludono i pochi casi di gennaio 2020, solo anticipatori del fenomeno, i 157 casi di giugno 2021, ancorché provvisori, rappresentano il minor numero di contagi mensili registrati da un anno e mezzo a questa parte, sensibilmente inferiore anche al minimo osservato a luglio del 2020 (con circa 500 casi).

 

L’età media dei contagiati è in discesa

Per quanto riguarda qualche elemento relativo specificamente ai casi di giugno 2021, l’età media dei contagiati scende a 44 anni, mentre quella mediana a 45 (l’età media da inizio pandemia è di 46 per entrambi i sessi), mentre sono le province di Vibo Valentia, Reggio Calabria, Matera, Crotone, Pordenone, Siena, Grosseto, Bologna, L’Aquila e Arezzo quelle che registrano i maggiori incrementi percentuali rispetto alla rilevazione di maggio (anche se non solo per contagi avvenuti nel mese di giugno, ma per il consolidamento dei dati in mesi precedenti).

Scende l’incidenza del fenomeno nel settore più colpito della Sanità

Negli ultimi cinque mesi analizzati, poi, l’incidenza della sanità e assistenza sociale è scesa sotto la soglia del 41% dei casi codificati, posizionandosi su livelli ancora più bassi dell’estate 2020 grazie all’efficacia delle vaccinazioni, che hanno coinvolto prioritariamente il personale sanitario, mentre per altri settori produttivi si registrano incidenze in crescita, nonostante il calo in termini assoluti dei contagi professionali denunciati rispetto al quadrimestre ottobre 2020-gennaio 2021. Si tratta, in particolare, dei trasporti, del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione, dei servizi di informazione e comunicazione e del manifatturiero, che tra febbraio e giugno raccolgono complessivamente quasi un terzo dei casi (32,2%), contro l’8,5% della “prima ondata” (fino a maggio 2020 compreso), il 29,0% della fase “post lockdown” (da giugno a settembre 2020) e il 10,6% della “seconda ondata” (ottobre 2020-gennaio 2021).

Ma ci sono ancora vittime

Purtroppo, però, si muore ancora di Covid sul lavoro. Il monitoraggio alla data del 30 giugno 2021 rileva 682 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale da coronavirus pervenute all’Inail dall’inizio dell’epidemia, circa un terzo del totale decessi denunciati da gennaio 2020 e una incidenza dello 0,5% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’ISS alla stessa data.

Rispetto al monitoraggio del 31 maggio 2021 (639 casi), i decessi sono 43 in più, anche se di questi solo tre sono avvenuti effettivamente a giugno (gli altri sono riferiti 7 a maggio, 8 ad aprile, 10 a marzo, 4 a febbraio e 2 a gennaio del 2021 e i restanti nove sono riconducibili ai mesi precedenti, sempre per via del consolidamento dei dati.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Infortuni sul Lavoro

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