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Fine anno, tempo di bilanci, ma così come per gli incidenti stradali, anche per gli infortuni sul lavoro il 2017 non è stato certo positivo, anzi.

Per tirare le somme bisognerà attendere i dati completi, ma i numeri parziali relativi al periodo gennaio-settembre forniti dall’Inail non sono per nulla incoraggianti: in nove mesi si sono contati 769 morti bianche, con un aumento del 2,1% rispetto all’analogo periodo del 2016, e sono state presentate circa 472mila denunce di infortunio, 594 casi in più rispetto ai primi tre semestri dell’anno precedente. Anche se, va precisato, ad aumentare sono in realtà gli infortuni avvenuti nel tragitto casa-lavoro e viceversa (+3,7%), mentre diminuiscono lievemente quelli in occasione di lavoro (-0,5%).

All’aumento delle denunce presentate all’Inail nei primi nove mesi del 2017 ha contribuito soltanto la gestione Industria e servizi con un +0,8% (nel periodo gennaio-agosto l’incremento era del 2%), mentre le gestioni Agricoltura e Conto Stato hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente, al 5,9% e all’1,3%. In particolare, per la gestione Industria e servizi si assiste nel periodo preso in esame a un incremento degli infortuni in occasione di lavoro dello 0,3% e del 3,8% per quelli in itinere. Le denunce di infortunio sono aumentate al Nord (oltre tremila casi in più), mentre sono diminuite al Sud (-969), al Centro (-781) e nelle Isole (-683). Gli aumenti più sensibili, sempre in valore assoluto, si sono registrati in Lombardia (+1.794 denunce) ed Emilia Romagna (+1.238), mentre le riduzioni maggiori sono quelle rilevate in Sicilia (-903) e Puglia (-836). Nei primi tre trimestri 2017 l’aumento infortunistico è stato pari allo 0,1% tra i lavoratori (330 casi in più) e allo 0,2% tra le lavoratrici (+264).

Le vittime, altro aspetto che deve far riflettere, sono soprattutto i lavoratori più anziani: l’analisi per classi di età evidenzia, infatti, un sensibile aumento delle denunce per i lavoratori di età compresa tra i 55 e i 59 anni e di quelli tra i 60 e i 69 anni, con circa duemila casi in più per entrambe. Risultano inoltre in diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (-1.600 casi) e in aumento quelle degli stranieri (+2.200). In conclusione, i morti sul lavoro sono 16 in più rispetto ai 753 dell’analogo periodo del 2016 (+2,1%), ma 87 in meno rispetto agli 856 decessi denunciati tra gennaio e settembre del 2015 (-10,2%).

Diminuiscono, invece, le denunce di malattia professionale pervenute all’Inail nei primi nove mesi del 2017: sono state 43.312, oltre 1.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-3,4%). Almeno su questo fronte, dopo anni di continua crescita, il 2017 sembra dunque contraddistinguersi per il trend in diminuzione, comunque contenuto, delle tecnopatie denunciate, già rilevato anche nei mesi precedenti. Il calo maggiore si registra in Agricoltura (-1.040 casi, da 9.437 a 8.397), seguita dall’Industria e servizi (-493 casi, da 34.880 a 34.387) e dal Conto Stato (-14 casi, da 542 a 528). In ottica di genere, si rilevano circa mille casi in meno per i lavoratori (da 32.421 a 31.412) e oltre 500 in meno per le lavoratrici (da 12.438 a 11.900). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, continuano a rappresentare quasi l’80% del totale dei casi denunciati.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Infortuni sul Lavoro

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