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Sorpasso sulla stessa corsia: Quante volte nelle intasate strade italiane si vedono moto e ciclomotori superare tranquillamente le auto bloccate e incolonnate nel traffico? Con i relativi pericoli? Ebbene, è corresponsabile dell’incidente chi, alla guida del proprio scooter, supera i veicoli fermi pur senza oltrepassare la corsia divisoria, scontrandosi con una vettura che improvvisamente inverte il senso di marcia. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza 26805 del 14 novembre 2017 con la quale ha rigettato sul punto il ricorso della vittima, uno scooterista appunto, che aveva riportato una lesione permanente del 20% in seguito ad un incidente sul genere e che chiedeva il risarcimento integrale del danno.

Sorpasso della moto nella stessa corsia

La Suprema Corte ha richiamato l’articolo 143 del Codice della Strada, che vieta il sorpasso di veicoli fermi o in lento movimento ai passaggi a livello, ai semafori o per altre cause di congestione della circolazione, quando a tal fine sia necessario spostarsi nella parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia. Anche se si tratta di una norma desueta norma nella caotica circolazione delle città (e non solo), è vietato il sorpasso sinistra delle auto incolonnate nel traffico: i conducenti, siano essi automobilisti o motociclisti, sono tenuti a procedere sul margine destro della strada anche quando la carreggiata è libera.

Secondo la pronuncia in commento, dunque, è corresponsabile il conducente della moto che, anche senza oltrepassare la linea divisoria di mezzeria, supera a sinistra le auto incolonnate nel traffico. Per cui, se da tale comportamento deriva un incidente stradale (come nel caso di apertura dello sportello da parte di uno degli automobilisti incolonnati o di uno scontro con una vettura che improvvisamente inverte la marcia) ci sarà un concorso di colpa.

Concorso di colpa per lo scooterista

Per i giudici, da un lato è «indubbia e non contestata» la violazione di regole della circolazione stradale da parte del conducente l’auto che apre lo sportello o che fa inversione di marcia sul più bello, senza guardare chi proviene dietro dallo specchietto retrovisore; dall’altro lato, però, è incontestabile la violazione del codice della strada da parte dello scooterista che transita sul lato sinistro della corsia di pertinenza, ed in fase di superamento di auto incolonnate. E ciò nonostante, come detto, sia ormai desueta la regola che impone di non superare le auto incolonnate in contesti ad alta densità.

In buona sostanza, la Cassazione ha ammesso come sia ormai abitudine, in tutti i centri urbani, vedere i motociclisti superare le auto incolonnate; difficilmente un vigile eleva una multa per un comportamento del genere. La norma di legge di fatto non viene più applicata laddove il traffico sia divenuto insopportabile. Del resto, la ragione per cui si acquista un motorino rispetto a un’auto è proprio la maggiore maneggevolezza nel traffico e la possibilità di filtrare laddove una macchina non potrebbe. Tuttavia, ciò non toglie che, essendo tale comportamento vietato, se c’è un incidente stradale potrà essere applicato un concorso di colpa. D’altra parte, è proprio la velocità con cui sfrecciano i motorini che rende spesso difficile preavvertirne la presenza ed evitarli. Sicché il conducente che non si sia accorto per tempo dello scooter alle sue spalle ha una responsabilità ridotta.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Incidenti da Circolazione Stradale

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