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Le indagini e i processi vanno troppo a lungo e rischiano di essere deleteri non solo per aver giustizia. Lo sono anche per far emergere la verità. Entrambi i concetti, verità e giustizia, sono collegati, e ora anche la scienza lo certifica: se passa troppo tempo dall’episodio, i testimoni rischiano di avere dei ricordi distorti. E sappiamo quanto i particolari possano essere fondamentali per gli inquirenti per ricostruire i fatti. I risultati sono di un ateneo degli Stati Uniti, la Iowa State University, che ha analizzato come in un soggetto il ricordo può essere alterato se poco dopo si aggiungono informazioni nuove e diverse. Insomma, prendere, o perdere, tempo non aiuta. I ricercatori americani hanno mostrato un filmato ai partecipanti di un attacco terroristico all’interno di un aereo. Di seguito, è stato riprodotto un altro video sullo stesso avvenimento ma con dei dettagli diversi. E qui più d’uno ha cominciato ad avere dei dubbi, a dare informazioni distorte. Se a questo aggiungiamo il “fattore tempo”, allora i ricordi iniziano a essere meno precisi e più vaghi. Figurarsi se a interrogare questo o quell’altro testimone si aspettano mesi se non addirittura anni. Di più, perché più si attende, più certi elementi inquietanti possono essere rimossi in modo incosciente. In sintesi, fare presto non solo aiuta ad avere giustizia in tempi rapidi ma anche più equa.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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