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Occhio al o ai propri cani: se scappano dal cancello di casa e aggrediscono un passante, il padrone è responsabile di un reato pesante, quello di lesioni colpose. A stabilirlo la quinta sezione penale della Corte di Cassazione che, con la recente sentenza n. 3873/2018, ha confermato la condanna a carico del proprietario di quattro cani che, uscendo dal cancello, avevano appunto aggredito un passante.

Secondo l’uomo, la sentenza del tribunale di Cassino, che confermava la sua condanna per il reato di lesioni colpose, era erronea, in quanto la responsabilità sarebbe stata basata sulle sole dichiarazioni della persona offesa, e senza l’allegazione di un elemento dimostrativo della proprieta dei cani in capo ad esso e alla sua connessa posizione di “vigilanza”.

Ma secondo la Suprema Corte il ricorso è manifestamente infondato, sia sul punto della valutazione della deposizione della persona offesa, le cui dichiarazioni secondo i giudici possono essere legittimamente poste da sole a fondamento della responsabilità penale dell’imputato, sia sul spunto della proprietà dei cani, in realtà mai contestata dallo stesso.

Nessun dubbio, dunque, sulla posizione di garanzia facente capo sul padrone, “che lo obbligava a controllare e a custodire i suoi cani, adottando ogni cautela per evitare e prevenire possibili aggressioni a terzi, anche all’interno dell’abitazione”. Per di più, allo stesso era stato chiesto più volte di assicurare la chiusura del cancello per evitare l’uscita degli animali, e l’aggressione era dunque conseguenza del suo comportamento omissivo. Per cui sentenza confermata, oltre alla condanna al pagamento delle spese processuali e ad una somma di 2mila euro in favore della cassa delle ammende.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Responsabilità della Pubblica Amministrazione

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